«Luglio col bene che ti voglio» è l’incipit più inflazionato del mese, lo sappiamo. Tra picchi di caldo mai raggiunti prima e giornate dal freddo tipicamente autunnale abbiamo portato avanti la nostra lettura per la tappa mensile della #ReadChristie2021. Per questo mese, insieme a Chiara e Laura di Sisters Books e a Sara di Istantanea di un libro abbiamo deciso di leggere Un delitto avrà luogo, romanzo che rientra per il rotto della cuffia nella consegna mensile: una storia con un personaggio religioso (pastore, vicario, prete, qualsiasi cosa).
Un delitto avrà luogo (in inglese A murder is announced) è il cinquantesimo titolo pubblicato da Agatha Christie – se includiamo una raccolta di racconti uscita negli Stati Uniti negli anni ’30 – ed è il quarto romanzo con protagonista Miss Marple. Nel villaggio inglese di Chipping Cleghorn il rito quotidiano della lettura del giornale viene scombussolato da un annuncio molto particolare:
Un delitto avrà luogo venerdì 29 ottobre, alle ore 18.30 pomeridiane, nel villino «Little Paddocks». Si pregano gli amici di voler accettare quest’avvertimento, che non sarà più ripetuto.

Facile intuire le reazioni della fauna locale: la proprietaria e gli abitanti del villino, Letitia Blacklock, Dora Bunner, Mitzi, non ne sanno nulla. Nel resto del villaggio invece lo sgomento lascia presto il posto all’eccitazione. Il Colonnello Easterbrook e sua moglie, la Signora Sweettenham e il figlio Edmund, la coppia Hinchcliffe e Murgatroyd, il vicario e la sua consorte, Diana Harmon, tutti sono convinti che si tratti di una specie di «cena con delitto».
Chipping Cleghorn non può resistere all’invito. Nel soggiorno di casa Blacklock sfilano puntuali gli abitanti del villaggio, con grande rammarico di Mitzi che è convinta che qualche spia del continente voglia ucciderla. Alle 18.30 in punto salta la corrente, una porta si apre e una figura entra nella stanza, tra le mani una torcia che punta sui presenti. Un urlo, degli spari. Il delitto ha avuto luogo. Riverso sul pavimento c’è il cadavere dello strano figuro, Rudi Scherz, un giovane svizzero di dubbie origini e di dubbie intenzioni. Si è trattato di un incidente? Il colpo gli è partito per sbaglio? In caso contrario, chi era il vero bersaglio? Ma soprattutto, perché organizzare tutta quella messa in scena?
La polizia, scusate il gioco di parole, sembra brancolare nel buio, fino a quando l’ispettore Craddock non decide di chiedere aiuto a Miss Marple, che si trova in vacanza nello stesso hotel dove lavorava il povero Rudi Scherz.
Ci sono tutti gli ingredienti di un buon giallo. Il villaggio inglese, Miss Marple, una strana storia di eredità, un testamento, il pettegolezzo di paese. Ma Agatha Christie non cede allo stereotipo e anzi, racconta molto bene la realtà inglese dell’immediato dopoguerra, celandone le trame oscure sotto il chintz e le tazze di tè. Non sono nemmeno troppo velate le allusioni al mercato nero, alle tessere annonarie e alla mancanza di risorse. Dalla fine della guerra poi, non ci si riconosce più tra «pari»: tra bombardamenti e incendi tanti documenti sono andati in fumo, come purtroppo è capitato alle persone. Come si può risalire alla vera identità di qualcuno se non si ha altro che l’inaffidabile parola d’onore?
E poi manca la servitù. Sono lontani i tempi delle grandi ville di campagna con i piccoli eserciti di cameriere e camerieri, maggiordomi e cuoche. Ormai c’è spazio solo per una donna tuttofare, per di più straniera (come fanno notare gli abitanti di Little Paddock). La cara vecchia Inghilterra sembra restia ad arrendersi allo scorrere del tempo.
Se il racconto della società fatto da Agatha Christie si incorpora con naturalezza nella trama, lo stesso si può dire della rete di indizi nascosti tra le righe. Alcuni si collegano alla questione «dopoguerra», mentre altri escono dalla pagina, diventando quasi un gioco post-moderno degno di autori che col giallo hanno solo deciso di divertirsi.
Le traduzioni italiane del romanzo, sia quella di Alberto Tedeschi, sia quella di Maria Grazia Griffini, vuoi per gli strumenti dell’epoca, vuoi forse per direttive di redazione, si discostano dalla versione originale, cancellando o modificando proprio l’indizio più importante. Perdonateci lo spoiler:
-SPOILER-
Alla fine del romanzo scopriamo che c’è stato uno scambio di persona tra Letitia e Charlotte Blacklock, rispettivamente Letty e Lotty. Durante la stesura del libro, come fa notare John Curran nel suo Agatha Christie’s Secret Notebooks, la scrittrice aveva richiesto all’editore di sostituire il soprannome Letty con Lotty, quasi fosse un errore di stampa. Questo sarebbe servito sia come indizio sia come falsa pista. Ecco il genio della Christie. Giocare con un dettaglio del genere non è banale. Quante volte ci è capitato di trovare un refuso in un libro? Sicuramente ce ne sono anche in questo articolo. Quante volte però questo refuso potrebbe cambiare il significato di un testo? Questa mancanza viene attribuita alla smemoratezza della povera Dora Bunner, che è effettivamente un po’ svampita. Ma Miss Marple riesce a vedere oltre e a scoprire la verità. Nelle traduzioni italiane del romanzo tutto questo è andato perso, con l’eccezione della spiegazione finale di Miss Marple. Nell’originale invece la «svista» di Dora fa la sua introduzione già nel capitolo II.
-FINE SPOILER-
Anche questa volta Agatha Christie stupisce il lettore con una mare di personaggi diversi tra loro e allo stesso tempo familiari, ma soprattutto idea un rompicapo semplice ma geniale. Noi parleremo di Un delitto avrà luogo mercoledì 28 luglio, alle 21, in diretta sul nostro canale YouTube insieme a Chiara e Laura di Sisters Books e a Sara di Istantanea di un libro, vi aspettiamo!
-Davide & Marco
Io ho letto recentemente in italiano e in inglese “Assassinio sull’Orient Express” e mi sono reso conto di quanto fosse lacunosa la traduzione degli Oscar Mondadori, in particolare ho notato interi passaggi cancellati quando c’è un modo di dire inglese
"Mi piace""Mi piace"
Purtroppo tutta l’opera di Christie in un modo o nell’altro ha subito dei tagli più o meno brutali (vuoi la censura fascista negli anni ’30/’40, vuoi la poca cura). Però l’ultima traduzione disponibile dovrebbe essere completa – più o meno.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sì, a questo punto proverò a dare un’occhiata a una traduzione più moderna e, si spera, più accurata. Questa esperienza se non altro mi ha permesso di capire che le traduzioni vanno affrontate con spirito critico
"Mi piace"Piace a 1 persona