Greenway House: la residenza di Agatha Christie

Ci sono diversi punti fermi quando si parla di giallo classico all’inglese. Un investigatore (professionista o meno), un assassino sconosciuto, il più delle volte immaginato con un cappotto lungo, guanti neri e la faccia coperta, ma soprattutto la casa di campagna, l’unico palcoscenico possibile e plausibile per le vicende macabre, mai volgari, che tanto ci tengono incollati alle pagine dei libri.

Non fa eccezione Agatha Christie, che già nel suo romanzo d’esordio, Poirot a Styles Court, racconta di questa magnifica manor house, Styles per l’appunto, e dei suoi abitanti. Altre case celebri e fondamentali nei suoi romanzi sono Three Gables in È un problema, The Hollow di Lucy Angkatell in Poirot e la salma, Gossington Hall in Assassinio allo specchio e, ultima ma non per importanza, Nasse House in La sagra del delitto, ispirata alla sua cara Greenway, dove ha vissuto dal 1938 al 1976.

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Vista dal parco di Greenway sul fiume Dart, nel Devon.

Greenway House è una proprietà che si affaccia sul fiume Dart e che per molti anni è stata la residenza estiva (ma non solo) di Agatha Christie. Sui terreni che già nel 1493 venivano identificati come Greynwey, Otto Gilbert e la moglie Katherine, alla fine del 1500, costruirono una dimora in stile Tudor, in cui soggiornò anche Sir Walter Raleigh, uno dei favoriti della Regina Elisabetta I. Durante il conflitto con l’Invincibile Armata Sir Raleigh venne incaricato di controllare 160 prigionieri che mise a lavoro nella tenuta.

La dimora e i terreni  cambiarono padrone di generazione in generazione per poi finire sotto la proprietà della famiglia Roope, che per permettere i lavori di costruzione e ristrutturazione della proprietà finì in bancarotta. La dimora passò poi a Edward Elton, che con la famiglia si impegnò a sviluppare i terreni dei giardini e gli esterni dell’edificio, demolendo purtroppo tutto quello che rimaneva del fabbricato in stile Tudor, aggiungendo due ali al corpo principale dell’abitato.

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Greenway House, una gloriosa dimora in stile georgiano. (foto di Radical Ging ©)

Si arriva poi agli anni ’30. Nel 1938 Agatha Christie e il secondo marito Max Mallowan stavano cercando una soluzione al problema Ashfield, la casa d’infanzia di Agatha. Torquay, la cittadina sulla costa del Devon dove essa si trovava, stava cambiando e ormai la casa che una volta era appartenuta alla famiglia Miller (il cognome da nubile della scrittrice) non si trovava più in un quartiere residenziale ma era spremuta da un lato da una serie di nuovi appartamenti condominiali e dall’altro da una scuola, che ostruiva la vista sul mare. Inoltre, le spese di manutenzione erano troppe e, già a Londra, Agatha e Max avevano diversi altri appartamenti (alcuni di questi verranno persi durante il Blitz).

Cercando una soluzione alternativa, Agatha Christie lesse in un annuncio che Greenway era in vendita. Non era la prima volta che veniva a conoscenza della proprietà, anzi, la frequentò durante gli anni della sua giovinezza assieme alla madre Clara Miller, che riteneva Greenway “la più bella e perfetta proprietà tra tutte quelle sulle rive del Dart”.

Nella sua autobiografia, infatti, Agatha scrive:

“[…] Così andammo a Greenway e restammo colpiti dalla bellezza della casa e del terreno circostante. Era una costruzione georgiana che risaliva alla fine del millesettecento immersa in un bosco che scendeva in dolce pendio fino al Dart e circondata da alberi e arbusti, la casa ideale, una dimora da sogno. Per giustificare la nostra presenza, ne chiesi il prezzo, senza eccessivo interesse. Quando mi diedero la risposta, pensai di averla fraintesa […]”

  • La mia vita, Agatha Christie

Il prezzo in questione era di 6000 £ (pari a quasi 400mila sterline odierne). Aspettandosi una cifra molto più alta (non vogliamo nemmeno immaginarla), rimase sorpresa:

“Stentavo a crederci. […] Perché non la compri, mi propose Max.”

L’affare fu concluso, la casa e i terreni vennero acquistati dai due e Greenway sarebbe rimasta in possesso di Agatha e Max, per poi passare alla figlia della scrittrice, Rosalind Hicks, fino al 2004 quando alla sua morte la proprietà venne donata al National Trust, che nel 2009 dopo anni di lavori l’ha aperta al pubblico.

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Ingresso di Greenway House. Nella casa si trovano numerosi oggetti appartenuti ad Agatha. 

Appena acquistata decisero entrambi di far abbattere le aggiunte al corpo principale, che erano state fatte in epoca vittoriana, per riportare l’abitato all’aspetto georgiano. Così Greenway House divenne un posto speciale per la famiglia Christie-Mallowan, nonostante poco tempo dopo l’acquisto la Guerra ebbe inizio, lasciando tracce anche lì, dove vivevano.

“Un giorno accadde qualcosa di inaspettato. Trovai in una lettera una notifica dell’ Ammiraglio in cui si annunciava la requisizione di Greenway, entro brevissimo tempo.

La marina degli USA aveva deciso di trasformare Greenway in una base destinata a ospitare degli ufficiali. Traccia del loro passaggio è rimasta nella biblioteca, che presenta sulle pareti un grande fregio colorato, un affresco che raffigura i vari percorsi della flotta. Oltre a questo, ricorda Agatha nelle sue memorie, sopra la cappa del camino c’erano anche degli schizzi appena abbozzati raffiguranti Winston Churchill, Stalin e il presidente Roosevelt. Purtroppo di questi ultimi non è rimasta traccia.

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La biblioteca di Greenway, con il fregio dipinto dai soldati americani durante la Guerra.

Questo è solo uno dei numerosi ricordi che legano Greenway House alla vita di Agatha Christie. Ci sono gli infiniti pomeriggi passati a giocare sui prati davanti alla casa, i picnic in compagnia di suo nipote Mathew Pritchard e dei numerosi cani che lei possedeva, le passeggiate fino alla rimessa delle barche, le cene nell’elegante sala da pranzo, con le peculiari porte curve che seguono la forma delle pareti. Per non parlare poi del salotto dove alcune sere Agatha leggeva ad alta voce alla sua famiglia i manoscritti dei suoi romanzi per vedere che effetto suscitavano in loro e se, magari, qualcuno riuscisse a indovinare l’assassino (o almeno il movente).

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The Battery, la batteria, è un luogo fondamentale in il ritratto di Elsa Greer. (foto di Radical Ging ©)

Il rapporto tra Greenway e Agatha non si può scindere dalla sua produzione letteraria. In La sagra del delitto, la rimessa delle barche in cui viene ritrovata la prima vittima del romanzo è proprio quella della proprietà di Greenway, e il molo dei traghetti dove viene ritrovato il secondo corpo è quello che ferma proprio sul Dart e che porta alla casa principale. Altri luoghi descritti nei romanzi e che si possono visitare sono il campo da tennis e la batteria (luogo importante all’interno de Il ritratto di Elsa Greer).

L’elemento più interessante lo si trova si trova all’interno della dimora. Un museo che ha l’atmosfera di una casa di famiglia ancora vissuta, non abbandonata. Tutto il mobilio e gli oggetti che si trovano all’interno della casa sono quelli utilizzati, comprati e collezionati, da Agatha Christie, dai suoi genitori e dalla sua famiglia, Archie, Max, Rosalind e Mathew compresi.

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Agatha leggeva i suoi manoscritti camminando, mentre i suoi familiari sedevano sui divani. 

In ogni stanza c’è qualcosa che ricorda almeno un romanzo o un racconto da lei scritto, come il gong che serviva per informare gli ospiti che la cena era servita, le statuette di porcellana che raffigurano i personaggi della commedia dell’arte italiana, il pianoforte su cui Agatha suonava e che può essere usato dai visitatori. Per non parlare degli oggetti orientali che ricordano i numerosi viaggi per gli scavi archeologici del marito, la cassapanca all’ingresso, la cassettiera di cui fa menzione nella biografia e tanti, tanti altri oggetti che contribuiscono a far conoscere l’Agatha Christie dietro i romanzi.

Il National Trust ha fatto un enorme lavoro per rendere possibile la riapertura di Greenway. Proprio quest’anno si celebrano i 10 anni dall’inaugurazione, e il minimo che si può fare, visitando la casa e la proprietà, è ringraziare i volontari che sono sempre disponibili a raccontare questo o quell’aneddoto che riguarda Agatha Christie e la sua famiglia.

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Agatha Christie e suo marito Max Mallowan alla Batteria nel parco di Greenway. 

Se mai doveste decidere di visitare Greenway House, cosa che vi consigliamo con tutto il cuore, preparatevi a rimanere colpiti ed emozionati nel trovarvi nel luogo in cui Agatha Christie ha vissuto probabilmente i migliori anni della sua vita, insieme ai suoi affetti più cari, e dove ha scritto e ambientato tanti dei capolavori che ancora oggi la rendono famosa in tutto il mondo come la Regina del giallo.

Se siete curiosi, qui sotto trovate un video girato proprio a Greenway, in cui Mathew Pritchard, nipote di Agatha Christie, racconta della casa e di sua nonna, o come la chiamava lui, Nima.

-Marco & Davide

3 pensieri su “Greenway House: la residenza di Agatha Christie

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