L’aspetto più interessante della rilettura è la capacità di cogliere dettagli del testo che prima non si erano colti, che si tratti di dettagli legati alla storia, riferimenti socio-culturali o meccanismi linguistici. La rilettura di marzo, e questo determinativo non si merita la maiuscola solo perché si trova dopo un punto fermo, è stata il grosso volume double-face pubblicato con una coloratissima copertina nella collana Oscar Draghi della Mondadori: si intende la Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams accompagnata da Niente panico di Neil Gaiman, capovolto all’altro estremo del volume. In realtà, soltanto la trilogia in cinque parti di Adams è una vecchia conoscenza. Niente panico invece, be’, quello magari lo ha letto un altro Davide di un universo parallelo.
Per chi non lo sapesse, Douglas Adams è un umorista e uno scrittore britannico nato nel 1952 e scomparso fin troppo prematuramente. È noto soprattutto per aver scritto la trilogia della Guida, una serie in cinque volumi pubblicati tra il 1979 e il 1992. I volumi, dal primo all’ultimo sono Guida galattica per gli autostoppisti (1979), Ristorante al termine dell’universo (1980), La vita, l’universo e tutto quanto (1982), Addio e grazie per tutto il pesce (1984) e Praticamente innocuo (1992). In realtà esiste anche un altro volume, che nel Drago non c’è, pubblicato otto anni dopo la morte dello scrittore, che fa da sequel agli altri volumi e che è stato scritto da Eoin Colfer. Il romanzo in questione porta il titolo di E un’altra cosa… (2009) e racconta la storia finale dell’improbabile gruppo di amici intergalattici protagonista della serie. Niente panico, invece, è una sorta di guida alla Guida, un tomo che racchiude un bel po’ di curiosità legate alla nascita della serie e, soprattutto, alla vita dell’autore. In questo senso si può considerare a tutti gli effetti anche una biografia, redatta dalla sagace penna di uno degli scrittori di culto della generazione anni ’90, Neil Gaiman. E quale autore migliore di uno di culto per parlare di un altro culto?

La Guida racconta le avventure di Arthur Dent, un umano che inizia una giornata come tante altre cercando di salvare la propria casa dai bulldozer che la vorrebbero demolire per costruire un’autostrada. Solo che poi, per un brutto tiro del destino, la giornata finisce con la distruzione del pianeta Terra, annientato dai Vogon per consentire la costruzione di un’autostrada ipergalattica. Ma non c’è nulla da temere, sul pianeta si trova anche Ford Prefect, un alieno di Betelgeuse 5, che si trova lì a fini di ricerca e ampliamento della famosa Guida galattica per gli autostoppisti, un volume dalle dimensioni monumentali, simile a un moderno tablet con la scritta DON’T PANIC in copertina. Questo curioso aggeggio raccoglie i consigli fondamentali per fare l’autostop nell’universo conosciuto. Una delle regole fondamentali è proprio quella di utilizzare l’asciugamano, strumento imprescindibile di ogni autostoppista che si rispetti, per chiedere un passaggio in astronave. Così Ford, con Arthur al seguito, si fa caricare dai Vogon, che sono tutt’altro che contenti della faccenda. Da qui parte una serie di avventure strampalate che li porterà a incontrare Zaphod Beeblebrox, Trillian e l’infelice Marvin, compagni di un viaggio che durerà per più di otto anni.
E quando si parla di avventure strampalate non si scherza. Ma questo d’altronde è uno dei punti di forza della Guida che guizza via dalla casellina fantascientifica, dove in tanti vorrebbero metterla, per diventare qualcosa di più. Se proprio dovessimo etichettarla, si potrebbe dire che la Guida è una storia umoristica, capace di raccontare la società, dell’epoca ma anche odierna -non è cambiato poi granché- prendendola e prendendosi in giro. Gli stessi personaggi che popolano questo universo sono tutto fuorché eroi, sono dei personaggi un po’ inetti che affrontano malvolentieri le prove che lo scrittore gli mette davanti. Questo diventa particolarmente evidente in La vita, l’universo e tutto quanto, dove, con una brusca virata rispetto allo stile e al registro degli altri romanzi, lo scrittore decide di dare al gruppo sgangherato e malassortito di amici interspaziali un compito, una vera e propria quest per salvare l’universo.

Perché è importante leggere la Guida? Innanzitutto perché ti diverti. E poi puoi scoprire cose come la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto, il Messaggio Finale di Dio al Creato, cos’è un Gotto Esplosivo Pangalattico e i mille usi di un asciugamano. E, è bene ripeterlo un’altra volta, ti diverti. D’altronde, è importante che la lettura faccia riflettere, certo, ma cos’è la lettura senza un briciolo di divertimento?
(…) «Strano» disse Arthur. «Mi pareva che avessi detto che la loro è una democrazia.»
«L’ho detto» disse Ford «perché in effetti è così.»
«Allora,» disse Arthur, augurandosi di non sembrare troppo idiota «perché il popolo non si libera dei capitoni?»
«Non gli passa neanche per l’anticamera del cervello» disse Ford. «Tutti quanti hanno il diritto di voto, quindi pensano che il governo che hanno eletto sia grosso modo il governo che volevano.»
«Intendi dire che di fatto votano per i capitoni?»
«Sì, certo» disse Ford, scrollando le spalle.
«Ma…» disse Arthur, preparandosi di nuovo a fare una domanda importante «perché?»
«Perché se non votassero per un capitone» disse Ford «potrebbe essere eletto il capitone sbagliato. Hai mica del gin?»
Per un’analisi più approfondita del testo e del personaggio di Douglas Adams c’è poi Niente Panico che, mimando la scritta stampata sulla copertina della Guida (quella della storia), racconta qualche dettaglio in più su tutto quello che ruota attorno a questo grande autore.
Dettaglio di non poco conto è il fatto che la Guida (questa volta quella vera) è nata come serie radiofonica, mandata inizialmente in onda in orario notturno dalla BBC. Il libro, i vinili, i film, la serie tv e tutto quello che è legato all’universo in questione è nato dopo, e ogni volta Adams si è adoperato per adattare gli script originali della radio.
Il divertimento è il filo rosso che lega questo Drago. Infatti, in Niente Panico si scoprono tanti aneddoti divertenti. Una delle caratteristiche più deliziose di quel personaggio che è stato Douglas Adams è l’assoluta incapacità di rispettare le scadenze. E questo, il fatto di trovarla una qualità deliziosa, è dovuto al fatto che, anche io, sono un procrastinatore seriale. Ma tralasciando dettagli personali, uno dei meriti di questo autore è quello di riuscire, nonostante la pressione non indifferente di editori e non solo, a rispondere brillantemente. Quando la casa editrice, dopo l’ennesima proroga, gli dà un ultimatum di due settimane per la stesura del secondo libro della Guida, Adams, che ancora non aveva scritto una riga, riesce a produrre in fretta e furia Ristorante al termine dell’universo, uno dei volumi più belli della trilogia.

Leggere Niente Panico è come assistere a un lungo documentario sulla vita di un personaggio famoso, uno di quei piccoli capolavori della cinematografia che ti riescono a tenere con gli occhi incollati allo schermo solo con qualche sequenza girata straordinariamente bene e inframmezzata da interviste che di per sé dovrebbero essere noiose ma che in realtà sono dannatamente interessanti.
Quando si leggono le opere di Adams (si parla della Guida ma lo stesso discorso vale anche per la serie di Dirk Gently) è un po’ come leggere dello scrittore. Questo non perché ci siano riferimenti biografici o altro ma perché Douglas Adams in fondo è la sua opera. Così come i topi arrivano a chiedersi quale sia la domanda alla risposta 42 e quindi si adoperano alacremente costruendo un computer in grado di elaborare questa domanda, così Adams ha queste epifanie pazzesche, in cui gli vengono in mente episodi geniali, e a partire da queste epifanie è in grado di costruirci attorno un contesto, lavorando indefessamente come solo uno scrittore del suo stampo sa fare. E non sono mica io a dirlo, è lui stesso a farlo:
Quello che faccio in molte occasioni è avere, diciamo, un’idea che sembra assolutamente fantastica per una storia, poi ci metto un sacco a creare il contesto in cui scaraventarla per farla apparire come se fosse fresca fresca, mentre in realtà ho costruito questo enorme edificio proprio per riversarcela dentro. È un modo di scrivere davvero estenuante, ma quando funziona…
Nel corso della pubblicazione dei volumi, e ancora adesso, Adams viene spesso tacciato di non rispettare i canoni della fantascienza. Ma a Adams quello che interessa è sperimentare, far riflettere e far divertire, e in questo ci riesce alla grande. Non lasciate che il ‘genere’ o altri dettagli precostruiti vi scoraggino mai dal leggere quest’opera o qualsiasi altra opera esistente sulla faccia della Terra. E, soprattutto, ricordate che la risposta è e sarà sempre 42!
-Davide
Ottimo articolo, complimenti~ Capita a fagiolo, ho letto la Guida proprio di recente!
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Grazie mille per i complimenti! Spero che la Guida ti sia piaciuta molto, è una serie come poche. 🙂
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Madó che edizione😍
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Un’edizione davvero stupenda e ben curata. 🙂
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