Il momento che più aspettavamo è finalmente giunto. Questa mattina a Torino, nello spazio della Murazzi Student Zone, luogo di incontro tra tradizione cittadina e cambiamento urbano, ha avuto luogo la prima conferenza stampa della XXXII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.
Tra la valanga di persone venite a sentire lo stato dell’arte della macchina Salone, tra i giornalisti, le persone dell’ambiente e i semplici appassionati, serpeggiava la curiosità di sapere cosa avrebbe loro promesso per quest’anno l’evento editoriale più importante d’Italia.
Ad aprire le danze è stato Silvio Viale, presidente dell’associazione Torino Città del Libro, che si è aggiudicata il marchio del Salone venduto all’asta lo scorso 24 dicembre. Lo hanno seguito Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei Lettori, Maurizia Rebola, direttrice del Circolo dei lettori, e ovviamente il direttore del Salone, Nicola Lagioia.

D’obbligo sono stati i ringraziamenti a tutte le persone che lavorano nelle retrovie e che rendono possibile ogni anno il Salone.
Per il programma completo dovremo aspettare fino alla prossima conferenza, a metà aprile. Tuttavia, questa mattina sono stati risolti molti dubbi e svelate altrettante curiosità. Sono stati annunciate nuove e ritrovate collaborazioni e sono stati resi noti il tema del Salone e la locandina di quest’anno. Il manifesto è stato disegnato da MP5, artista underground salita alla ribalta grazie ai murales e alle grafiche per alcuni progetti molto famosi, come Morgana, il podcast di Michela Murgia.
Il Salone, come saprete, avrà luogo tra il 9 e il 13 maggio prossimi. Lo spazio del Lingotto, sempre centrale, verrà rivisto e modificato per rendere l’esperienza della fiera (la più importante in Italia, la seconda in Europa) ancora più vivace. Dopo le polemiche dell’anno scorso riguardo gli spazi degli espositori, Silvio Viali ha rassicurato tutti quanti svelando qualche dettaglio sulla nuova, ancora in lavorazione, disposizione degli stand. Grande rilevanza avrà lo spazio dell’Oval, che nella scorsa edizione ospitava l’International Book Forum (IBF), la “borsa” di scambio di diritti d’autore, luogo d’incontro tra il mondo editoriale e quello delle grandi produzioni cinematografiche e televisive. Al suo posto, in quei 13mila metri quadrati, ci saranno una nuova sala incontri, la Sala Oro, che ospiterà ben 700 posti, e molti altri spazi espositivi e non.
Per non parlare poi di Bookstock Village, lo spazio dedicato ai bambini e ai ragazzi, che troverà luogo non più nell’area tradizionale del Padiglione 5, ma nel cuore pulsante del Lingotto, nel Padiglione 2.

In merito ai contenuti, quest’anno la direzione del Salone ha deciso di non invitare come ospite una singola nazione, perché se le nazioni hanno confini, non si può dire lo stesso della letteratura. In virtù di questa decisione, il grande ospite della XXXII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino sarà la lingua spagnola. Grande spazio quindi sia nel programma che negli spazi espositivi a tutto ciò che ha a che fare con questa cultura. Verrà allestita la Plaza de los lectores, munita di una biblioteca, una libreria e spazi per incontri.
Per quanto riguarda la regione italiana ospite di quest’anno, l’onore e l’onere va alle Marche, per rimarcare non solo la tradizione letteraria che la contraddistingue, basti pensare all’anniversario de L’infinito di Leopardi, ma anche l’offerta culturale di una regione che ancora deve fare i conti con la ricostruzione dopo i terremoti del 2016. Proprio per questo, le quattro università delle Marche -Urbino, Macerata, Camerino e Ancona- saranno presenti al Salone.
Il 2019 è l’anno di tanti anniversari che verranno tutti festeggiati all’interno della cornice del Salone e del Salone off: si festeggiano i 30 anni della caduta del muro di Berlino, i 100 anni dalla nascita di Primo Levi, i 100 anni di Salinger, i 50 anni dalla morte di Kerouac, per non parlare di tutti gli anniversari della fondazione di alcune delle più importanti case editrici italiane (Sellerio, E/O, Minimum Fax, Fazi, Fandango, le edizioni Meridiani Mondadori, Bur, Bompiani e Bao). Sarà una grande celebrazione!

Il tema centrale è riassunto nella citazione di Cortazar, “Il gioco del mondo”. Un titolo e un tema che racchiudono un po’ lo spirito che in questi 32 anni ha contraddistinto il Salone non solo come evento culturale ma come manifestazione imprescindibile e biglietto da visita italiano in tutto il mondo. Tornano quindi le collaborazioni con il FILL, il Festival di Letteratura Italiana che ha luogo a Londra, e con la Frankfurt Buchmesse, la fiera del libro di Francoforte. Una delegazione di scrittori italiani partirà verso Madrid, per poi dirigersi alla Fiera del Libro di Buenos Aires. Un Salone sempre più cosmopolita.
Il Salone collaborerà anche con BookCity Milano, con il Museo Italiano del Cinema, con il Superfestival (l’hub di tutti i principali festival letterari italiani). Anche quest’anno verranno assegnati il Premio Strega Europeo e il Premio Strega Ragazze e Ragazzi, ma sapremo anche il vincitore del discusso premio DeaPlaneta, e quello del premio Lingua Madre.
Torna L’Autore Invisibile, la rassegna di incontri organizzata da Ilide Carmignani, dedicata al mondo della traduzione e dei traduttori,. Torna il Grand Tour, tornano le feste del Salone Off, gli spazi dedicati alle donne, con Loredana Lipperini che curerà Solo Noi Stesse, un ciclo di incontri tutto al femminile. E poi tornano Adotta uno scrittore, il Premio Mondello Internazionale, il premio Goliarda Sapienza. Per non parlare poi degli spazi dedicati a Lucca Comics & Games, che a Torino svelerà Poster e tema della prossima edizione.
Insomma, come al solito Torino e il Salone Internazionale del Libro si dimostrano quello che sono, un centro nevralgico, un crocevia di cultura e persone, che invece di essere un esercito di singoli, diventano rete, fanno comunità e mostrano quanto si possa fare bene insieme. Nonostante non si sappiano ancora i nomi degli ospiti e il programma definitivo (anche se qualche anticipazione ci è stata fatta: Wole Soyinka, premio Nobel, Masha Gessen e Matt Salinger, che parlerà di suo padre, quel Salinger), sappiamo già che sarà un’edizione strepitosa, all’insegna per l’appunto dell’amore per i libri e per le persone che ci gravitano intorno. Spesso si sente parlare di come il mondo culturale e dei libri formi una specie di élite, un cerchio chiuso che non riesce a comunicare con gli “altri”. Ebbene, il Salone è proprio l’esempio lampante di come questo sia sbagliato, di come invece c’è possibilità di comunicazione e di come senza comunicazione, tutto questo non avrebbe senso.
Non ci resta quindi che aspettare l’annuncio del programma completo, e poi… maggio!
-Davide & Marco
Mi piacciono le novità.
Non vedo l’ora di leggere il programma!
Io ho già prenotato l’hotel📕📗📘📙📚
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