Maggio è stato per molti versi il mese dei festival. Oltre al Salone del Libro di Torino, al quale ho partecipato attivamente come visitatore, proprio il week end successivo ho avuto il piacere di fare da volontario al Food&Science Festival di Mantova. Piccola premessa: la cosa è stata possibile perché Frame, l’associazione che cura l’evento, è anche quella che gestisce il corso in comunicazione della scienza che sto seguendo di recente.
Il Food&Science, che è giunto alla sua seconda edizione quest’anno, popola il centro storico e la città di Mantova per tre giorni, con incontri, presentazioni di libri e laboratori per grandi e piccini. È una realtà importante perché si sforza di mettere in contatto il pubblico con la scienza, costruendo un ambiente sereno dove poter dialogare pacificamente di tutte quelle questioni che sono ancora poco conosciute e nei confronti delle quali ci si schiera spesso per partito preso (gli OGM, per fare un esempio).
E poi… e poi ci si diverte! A parte il caldo umido, il sole (grazie ai cui amorevoli raggi mi sono mezzo ustionato) e le difficoltà logistiche per arrivare a Mantova in treno (e qui si parla di più di quattro ore di viaggio) l’esperienza è stata altamente formativa, e mi ha permesso di scoprire una città che conoscevo perlopiù grazie alle gite scolastiche dei tempi che furono.
Mantova si gira a piedi comodamente, spostarsi da una location all’altra è un gioco da ragazzi, se hai senso dell’orientamento, ovviamente, e in città si respira quell’aria di campagna con la quale è piacevole riempirsi i polmoni di tanto in tanto.
E ovviamente gli incontri, le mostre e gli stand che si trovano in giro per la città sono gestiti da persone altamente professionali e dotate di una riserva infinita di passione e pazienza. Vi cito giusto qualche evento, tra il serio e il faceto. Se andate al festival potreste trovarvi al Teatro Bibiena ad ascoltare Neri Marcorè dialogare con Alessandro Marzo Magno di cucina dagli albori della civiltà fino ai giorni nostri, potreste trovarvi a un workshop su quello che è considerato il cibo del futuro, l’insetto, potreste seguire un concerto della Vegetable Orchestra (e sì, fanno proprio quello che pensate), potreste trovare prodotti innovativi e curiosi (vi faccio solo un nome, il Museo della merda, cercatelo) e molto, molto altro ancora.
Lo so che lo sentite dire tanto in giro, ma è davvero la perfetta dimostrazione di come la scienza possa essere sinceramente divertente e interessante. Ce ne fossero di più di festival di questo tipo! Festival che avvicinano il pubblico e riescono a coinvolgerlo nel dialogo scientifico, qualcosa nei confronti del quale spesso ci si sente un po’ estranei.
Insomma, l’invito è quello di partecipare a più eventi di divulgazione possibile, anche solo per conoscere un po’ di più la realtà che ci circonda, perché in fondo la scienza è ovunque, che ci piaccia o meno. Il Food&Science Festival è una buona base di partenza, il prossimo anno vi voglio vedere numerosi!
-Davide