Oltre agli eventi del Salone tenuti al Lingotto, tantissimi sono stati quelli del SaloneOFF. La sera, per tutta la città, si sono avvicendate le attività più disparate. Anche in questo caso non c’era che l’imbarazzo della scelta e per questioni di tempo e difficoltà di spostamento sono riuscito a presenziare a pochi incontri ma buonissimi.
Prima ancora che iniziasse il Salone vero e proprio sono capitato in piazza Castello dove si stava tenendo il reading de Il nome della rosa a cura di Eugenio Allegri. E dico capitato perché sono passato in piazza di ritorno dalla visione dello stupendo spettacolo tenutosi al Teatro Gioiello della Tela del Ragno di Agatha Christie e non ero a conoscenza dell’evento di inaugurazione. Quando si dice il caso. I miei occhi da talpa non mi hanno permesso di vedere chiaramente il viso del lettore (che stava declamando estratti del libro dalla balconata di Palazzo Madama) ma le mie orecchie sono riuscite a trarne immenso piacere.
La sera dopo, aka la prima sera post Salone, sono andato a sentire una pièce teatrale misto reading de Il caso Malaussène: Mi hanno mentito di Daniel Pennac. Già solo prendere i biglietti è stata una faticaccia. Per riuscire nell’impresa ho dovuto aggiornare continuamente il sito del grattacielo dell’Intesa Sanpaolo, dove si sarebbe tenuto l’evento, finché non è spuntato il pulsante di prenotazione. L’azione si è conclusa con un rapido e febbrile premere di pulsanti fino a quando non mi è arrivata l’email di conferma. Ho sentito di persone che già solo dopo quindici minuti dall’apertura delle prenotazioni non sono riuscite a trovare uno straccio di biglietto. Una volta lì mi sono sentito un po’ uno straccione, il posto era decisamente fancy. Seduti nell’auditorium si riusciva a sentire, come una presenza invisibile, la linea di demarcazione tra chi aveva prenotato via mail e quelli che, lavorando lì o facendo parte del “Giro Giusto“, avevano il posto riservato. La pièce è stata bellissima, non capita tutti i giorni di veder recitare un autore del calibro di Daniel Pennac, che peraltro parla un italiano di tutto rispetto. Siamo usciti abbacinati dalla stupenda location e con un sorriso sul volto.
Sabato sera ho avuto il piacere di partecipare al reading di Furore di Steinbeck tenutosi allo spazio MRF. Dopo un viaggio carico d’ansia per il timore di perdersi (non brillo per senso dell’orientamento) ci siamo messi il più possibile vicino alle casse e al palco. Gli estratti del libro sono stati letti da Alessandro Baricco, celebre scrittore, sul sottofondo musicale di Francesco Bianconi, il frontman dei Baustelle. Stupisce quanto l’opera di Steinbeck sia ancora estremamente attuale e sia in grado di comunicare, insieme a un lettore e a una musica straordinari, un senso di empatia e angoscia non indifferenti. Al termine della serata siamo riusciti a vedere uno stuolo molto numeroso di ammiratrici (oserei dire groupies) dalle età disparate circondare Alessandro Baricco senza lasciargli un minimo di spazio personale. Le gioie di essere famosi, immagino.
La sera successiva sono andato al reading di Assassinio sul Nilo di Agatha Christie. Leggeva gli estratti Marco Malvaldi, giallista, in una location d’eccezione, il Museo egizio di Torino. Nella fattispecie eravamo nella Galleria dei Re, in mezzo a imponenti memorie storiche dell’antica civiltà egizia. È forse l’evento che più attendevo e le mie aspettative sono state in minima parte disilluse. Lo scrittore infatti, non ha voluto leggere estratti dell’ultima parte del libro per evitare spoiler ai presenti. Un vero peccato perché, secondo il mio modesto parere, è la parte più avvincente e meglio riuscita del libro. Al termine del reading abbiamo fatto ancora un giro lungo la Galleria. Il silenzio interrotto solo dai brusii delle persone, le luci e le ombre delle statue contribuivano a stendere una strana atmosfera nella galleria, purtroppo non c’era Belfagor, ma non si può avere tutto dalla vita.
Avessi potuto sdoppiarmi o viaggiare nel tempo avrei partecipato a tutti gli eventi del SaloneOFF ma, ahimè, non è ancora possibile. In attesa che Cthulhu me lo conceda vi do appuntamento con l’ultima breve rassegna legata al Salone del Libro, quella sugli eventi dedicati alla traduzione.
-Davide