Il giallo, come saprete, è un po’ il nostro pane quotidiano. Certo, preferiamo la Christie a Doyle, ma senza il padre di Sherlock Holmes probabilmente non avremmo avuto neanche Hercule Poirot.
Come il detective baffuto, che rivive grazie a Sophie Hannah, Sherlock Holmes è resuscitato per merito di diversi autori e autrici che hanno raccontato l’investigatore sotto nuovi punti di vista.
Di questi apocrifi, come vengono definiti, ne abbiamo sentito parlare bene, anche quando si allontanano molto dall’originale. È il caso di Enola Holmes, protagonista di una serie di romanzi per ragazzi scritta da Nancy Springer.
Enola, sorella minore di Sherlock e Mycroft, vive la sua prima avventura ne Il caso del marchese scomparso, pubblicato nella traduzione di Sara Mazzucchi per DeA Planeta Libri quest’anno, in concomitanza con l’adattamento cinematografico disponibile in streaming su Netflix.

Come approcciarsi a una storia che nasce all’interno di un universo narrativo solido e famoso come quello costruito da Doyle? Con lo stesso spirito di iniziativa di Enola, ovviamente.
Il nome della ragazzina è un nome parlante. Letto al contrario è alone, in inglese sola. Ed è così che si sente, nonostante la compagnia della madre che, in contrasto con i valori vittoriani dell’epoca, fa crescere sua figlia in piena libertà, nella tenuta di famiglia, Ferndel Hall.
Un giorno somiglia all’altro finché, proprio quando Enola compie quattordici anni, Eudoria Vernet Holmes, scompare. Alla figlia lascia in dono degli oggetti speciali, fondamentali per risolvere il mistero che l’ha inghiottita.

Enola va a Londra, non solo per ritrovare sua madre, ma anche per scoprire cosa è successo al marchese di Basilwether, giovanissimo aristocratico, anche lui finito chissà dove.
Il ruolo che ricopre nella società inglese, Enola, lo sente stretto. L’Inghilterra, nella seconda metà dell’800, fa ancora i conti con un tardo vittorianesimo che, nonostante stia per sparire, lascia in eredità un rigido codice di regole e comportamenti. A Ferndell Hall Enola non ha conosciuto altro che la libertà, a Londra si trova in una situazione diversa. La relazione con il mondo esterno, inclusi i due fratelli, è conflittuale e burrascosa. Enola intraprende un viaggio alla ricerca della propria identità, irto di difficoltà e di errori.
Nancy Springer dissemina indizi lungo tutto il romanzo, costruendo una piacevole storia di mistero. A furia di risolvere anagrammi o decifrare codici, viene voglia di lasciare in giro messaggi segreti solo per il gusto di poterli scrivere. Il giallo non è troppo scontato, potrebbe essere un ottimo punto di partenza per i ragazzi e le ragazze che si vogliono avvicinare al genere.
Enola Holmes e il marchese scomparso è un piccolo tassello nell’universo Sherlock Holmes, un tassello che si propone di dare spazio ai tanti ragazzi che non sanno come trovare la propria voce in un mondo che gli sta sempre più stretto.
-Marco