Il mese di gennaio, oltre che un nuovo inizio, ha segnato anche dei grandi ritorni. La casa editrice Fazi ha riportato in libreria Rebecca West con il secondo romanzo della saga della famiglia Aubrey, Nel cuore della notte, tradotto da Francesca Frigerio. Un ritorno molto atteso per un tipo di narrativa, quello delle saghe famigliari, che ha segnato la fortuna della casa editrice (basti pensare alla saga dei Cazalet).
Il ritorno a Lovegrove non è mai stato più caro. Mary e Rose, che rimane la voce narrante del romanzo, hanno ottenuto la borsa di studio che tanto desideravano e sono in procinto di diventare delle pianiste concertiste di tutto rispetto, Rosamund è pronta a dedicarsi alla sua “musica”, la professione infermieristica, Cordelia e Richard Quin sono alla ricerca della loro strada e Claire Aubrey resta salda nel suo ruolo di madre abbandonata dal marito. È un’epoca di grandi cambiamenti per la famiglia che, abituata a vivere in condizioni di povertà, si ritrova ora con una piccola fortuna che le garantisce una discreta sicurezza. Ma i cambiamenti non sono ristretti al nucleo famigliare, nonostante il momento di apparente prosperità le nubi si stanno addensando e così la Prima guerra mondiale si profila all’orizzonte.
I giovani di questa grande famiglia sono ormai cresciuti e si apprestano a costruire una propria dimensione, la tanto agognata indipendenza. Pertanto, nonostante il sentore della guerra, sono questi gli anni più felici, dove tutti, più o meno, sembrano riuscire nel tentativo di costruire il proprio spazio e coltivare le proprie passioni. Persino Cordelia, uno dei personaggi più controversi e aliena in qualche misura agli altri membri della famiglia, trova una nuova ragione di vita dopo la débâcle musicale.
Nel mondo degli adulti si è costretti a vivere in una situazione di svantaggio, come esponenti di una razza sottomessa che si trovano a dover ammettere che la loro sottomissione è motivata. Perché gli adulti ne sanno più dei bambini, non si può negarlo; ma questo non si deve a una loro reale superiorità, semplicemente a una migliore conoscenza dello stato delle cose, e solo perché hanno vissuto più a lungo.
Nel cuore della notte è in questo senso un romanzo di formazione, che esplora il tentativo di trovare un’identità in un’epoca di grandi cambiamenti famigliari e sociali. E Rebecca West ci riesce molto bene, nonostante le prime pagine siano un po’ farraginose, con una scrittura musicale e ampie e minuziose descrizioni ancora care a una parte della letteratura novecentesca.
Tuttavia, c’è un altro personaggio molto importante, che fa la sua comparsa nella seconda parte del romanzo, il dolore. E crescere è anche questo, saper affrontare il dolore. Sarà la Prima guerra mondiale a portare la greve aria di morte nella famiglia di Lovegrove, segnando il cambiamento più grande.
Nella burrasca di sentimenti contrastanti i figli di Claire si trovano a dover affrontare situazioni diverse con cui non erano mai venuti in contatto prima. Non solo la morte ma anche la crescita senza la figura paterna, una nota stonata nella composizione delle loro esistenze. E poi il rapporto con il dolore, l’invidia, e non solo quella che Cordelia prova per le sorelle –e, diciamocelo, sarà pure un personaggio non troppo gradevole ma anche Mary e Rose non sono esattamente amabili con lei- ma anche quella che Rose prova nei confronti di quel rapporto speciale e unico che si è venuto a creare tra Rosamund e Richard Quin. Permane poi ancora quell’atmosfera di inadeguatezza nei confronti della madre, genio musicale e persona dalla statura morale ingombrante, quasi soffocante. Decisamente un bel po’ di sentimenti e situazioni con cui avere a che fare.
Nel cuore della notte è un romanzo dal contenuto squisitamente letterario che lascia nel cuore del lettore l’avidità e la necessità di sapere cosa succederà ai membri della famiglia che sono rimasti, intrappolati come sono, in una guerra che non ci è poi tanto lontana.
-Davide
Non vedo l’ora di passare in libreria domani, sarà uno dei miei acquisti. Che bello reincontrare la famiglia Aubrey e la scrittura magnifica di Rebecca West… Vogliano poi parlare della bellezza della copertina? Adoro la Fazi, cura questo aspetto come nessun’altra casa editrice.
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Sempre sul pezzo. 😎💙
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