È difficile avere dubbi sulla qualità della proposta di Oscar Ink Mondadori. La collana custodisce volumi preziosi: si va dai graphic novel europei (come La chiamata di Laurent Galandon e Mermoux) al comic americano (come il graphic novel di Fahrenheit 451, di cui abbiamo parlato qui), fino alle versioni illustrate di capolavori come American Gods, il Poema a fumetti di Buzzati e il Frankenstein di Mary Shelley con i disegni di Bernie Wrightson. Ed è proprio quest’ultimo l’oggetto del post di oggi.
Frankenstein non ha bisogno di presentazioni, ha ispirato negli anni film (il primo datato 1910, e recentemente restaurato dalla Library of Congress, che lo ha reso disponibile), libri e tante altre produzioni; L’opera ha particolarmente monopolizzato questo 2018, anno del bicentenario dalla prima pubblicazione, insieme alla scrittrice, Mary Shelley, di cui trovate vari articoli qui sul blog. Pertanto, visti i precedenti, e vista l’occasione speciale, non si può non parlare di questa straordinaria edizione illustrata da uno degli artisti più importanti nel panorama dei comics americani: Bernie Wrightson.

Frankenstein è una delle opere più importanti del genere gotico, apripista per quel tipo di racconti fantastici che riflettono sul significato di identità, libero arbitrio, sul potere che l’essere umano ha di plasmare la materia e sulla questione della legittimità di questo stesso potere. Wrightson, con più di 40 illustrazioni, riesce a incanalare le atmosfere gialle, noir, horror della storia, ed è capace di comunicare al lettore tutta una serie di stimoli che rendono l’esperienza di lettura un cammino leggero. Le pagine scivolano tra la storia di Victor Frankenstein (che non è La Creatura, ricordiamolo) e le varie epistole della sua famiglia, o del povero Walton.

Wrightson sceglie di dare giustizia al testo corredandolo con illustrazioni che si rifanno chiaramente alla lunga tradizione di incisioni in stile ottocentesco (alla maniera di Gustave Dorè, citando il più famoso), che però sono cariche degli influssi della contemporaneità, basti pensare alla spigolosità dei volti, al modo di tratteggiare gli ambienti, che rimandano a un certo tipo di fumetto al quale siamo abituati. Il genio di Wrightson risiede anche nel riuscire a unire queste due ispirazioni nel creare una serie di disegni mozzafiato, che incantano il lettore senza oscurare la bellezza del romanzo, in un rapporto inter-mediatico che va a vantaggio sia della storia sia dell’esperienza di lettura (cosa che inoltre dice, a parole sue, un certo Stephen King che ha curato l’introduzione a questo volume).
Dobbiamo ringraziare Oscar Ink Mondadori non solo per averci proposto una collaborazione, ma per aver portato sul mercato editoriale italiano un libro che dimostra di avere ancora tanto da dire, in tutte le sue forme.
Per rimanere aggiornati su tutte le uscite di graphic novel, romanzi illustrati e tanto altro ancora, dovete fare una cosa sola: seguite la pagina Facebook di Oscar Mondadori Vault, un vero e proprio caveau di preziosi delle collane Oscar Ink, Oscar Fantastica, dei Draghi. Volumi che tutti vorremmo sui nostri scaffali.
-Marco
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