Ormai siamo agli sgoccioli, il Salone Internazionale del Libro di Torino aprirà la settimana prossima, propria a una settimana da oggi! Dopo la pausa del 1°maggio, festa anche per noi, torniamo con il penultimo dei cinque appuntamenti delle #5domande del Salone, ovvero #saltonelfuturo.
Le prime domande, quesiti più personali, che in realtà necessitano di una risposta che va al di là di noi stessi, ora sono più rivolte al noi come sistema. Oggi rispondiamo a:
Dove mi portano spiritualità e scienza?
Così, a vederle nero su bianco, sembra quasi che spiritualità e scienza siano due squadre di calcio, due team agli antipodi, senza punti di incontro. Viene da interrogarsi se possa esistere un dialogo tra le due “fazioni” ma bisognerebbe anche valutare attentamente che cosa si intende per spiritualità, concetto che spesso si appiattisce alla semplice religione. Quello che posso dire con certezza è che in questo momento della mia vita non sento di avere una dimensione spirituale bensì di affidarmi molto alla razionalità e, perché no, anche alla scienza. Credo che quest’ultima, e parlo della scienza dei ricercatori, dei biologi e di quelli che lavorano indefessamente dietro un bancone di laboratorio o dove i fondi permettono loro, sia imprescindibile dalla scoperta di noi stessi, intesi come genere umano e come persone. Per quanto riguarda la spiritualità, intesa come dimensione interna e privata dei nostri valori e delle nostre credenze, non ho molto da dire, per alcuni è fondamentale, per altri questo principio di essenzialità sbiadisce. Credo di appartenere alla seconda categoria di persone.
Davide
Che domanda difficile. In un mondo ideale, dove non si sceglie uno schieramento a prescindere, dove si riflette, si dialoga e si tenta di arrivare a un fine comune, spiritualità e scienza dovrebbero portarmi, in maniera diversa, parallela e anche tangente, verso la chiarezza, verso la possibilità di dare varie interpretazioni, giuste tutte a modo loro, del modo in cui viviamo, del perché siamo qui e del cosa possiamo fare per non essere semplicemente in balia di un volere superiore, divinità o istinto di sopravvivenza, chiamatelo come volete. Oggi però la spiritualità mi porta a essere scettico, proprio perché, forse, manco di una dimensione che possa definirsi spirituale. La scienza, d’altro canto, non mi porta ad avere certezze assolute, quello sarebbe puro fanatismo, ma mi porta a chiedermi giorno per giorno il perché delle cose. Insieme potrebbero portarmi molto lontano, non solo su un piano mentale, ma per il momento, non so se insieme mi siano di molto aiuto.
Marco
Vi invitiamo ancora una volta, e per l’ultima volta quest’anno, a partecipare rispondendo a una, ad alcune o a tutte le domande del Salone semplicemente usando l’hashtag #saltonelfuturo. Vi invitiamo, oltre a partecipare, a leggere anche le risposte alle #5domande che potrete trovare su Il Tascabile e sul sito creato appositamente dal comitato del salone, 5domande.it. Vi lasciamo quindi con l’ultimo quesito, al quale daremo risposta il giorno d’apertura del Salone, il 10 maggio:
Che cosa voglio dall’arte, libertà o rivoluzione?
- Davide & Marco
Il dibattito su scienza e spiritualità è quanto mai stimolante, e secondo la mia esperienza ..essi si possono TOCCARE e talvolta sovrapporre..Si! Ma dipende sempre dal punto di vista dal quale si parte, dunque dalle Teorie che ci guidano nella interpretazione della nostra realtà .
Molto brevemente se si adotta il punto di vista della scienza tradizionale, dove vige la logica della “ratio”…fenomeni tangibili e misurabili…dimostrabilità…Allora non c’è incontro tra il visibile e l’invisibile semplicemene perchè si esclude dallo studio ciò che non si può vedere. Secondo il mio parere però dobbiamo poi essere consapevoli di escludere qualcosa che si avvicina al 90% della realtà in cui siamo immersi!
Se si adotta i paradigma moderno della scienza, vale a dire il fronte interpretativo della fisica quantistica, cosa che mette in discussione i saldi punti di riferimento, ma richiede rischio e coraggio di spingersi oltre, allora Spiritualità-scienza-filosofie orientali-religioni-psicologia-..hanno un tessuto comune..ECCOME se ce l’hanno! Tutto appare in modo completamente diverso e si può scoprire come tradizioni millenarie e scienza possono dire la stessa cosa sulla Materia; l’Universo; l’uomo, la coscienza…ecc..Dalla relatività di Einstein, oramai accettata dalla comunità scentifica, nulla più è come prima nella lente scentifica-.. tutto è sotto i nostri occhi!
La dimensione spirituale ci appartiene e non è corretto escluderla solo perche non si VEDE.
Potremmo dire che i pensieri e i sentimenti non esistono? eppure sono intangibili!
Certo è che, non si può trasmettere un concetto senza che abbia fatto breccia nel proprio modo di SENTIRE e di ESSERE in quesot MONDO
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