La settimana scorsa abbiamo aperto la nostra speciale maratona verso il Salone Internazionale del Libro di Torino con l’hashtag #SalToNelFuturo, chiedendovi di rispondere alla prima delle cinque domande sulle quali ruoterà il tema della manifestazione. Oggi, a un mese esatto dall’apertura di #SalTo18, vi proponiamo le nostre risposte e una selezione di quelle che abbiamo ricevuto sui vari social. Vi invitiamo a partecipare numerosi, qui trovate le regole del tag.
La domanda alla quale bisognava rispondere è:
Chi voglio essere?
Partendo dall’assunto che l’identità di una persona è in continua costruzione, non è facile rispondere a questa domanda. Sinceramente? Non lo so. Per adesso mi è sufficiente essere una persona che prima di dare aria alla bocca pensa, prima di offrire il proprio parere su un argomento si informa, e se gli elementi a propria disposizione non dovessero essere sufficienti, sta zitta e studia ancora di più. Una persona che sa di dover percorrere ancora molta strada, che non si lascia limitare dai pregiudizi, che guarda al futuro senza scordarsi del presente. Una persona che vive di razionalità, ma di una razionalità che pone sempre al centro il dubbio.
- Davide
Vorrei essere la versione migliore di me stesso, anche se il più delle volte non è possibile. Vorrei poter riuscire a stabilire dei limiti da superare e limiti da non valicare, vorrei non farmi trascinare ma riuscire a muovermi, vorrei essere scevro da pregiudizi, ma so anche che questo è impossibile. Vorrei esser imparziale, vorrei capire gli altri, vorrei capire il dolore degli altri e i loro bisogni. Vorrei capire il perché di tutte queste cose. Vorrei semplicemente essere umano, con tutti i pregi (pochi?) e i difetti (molti?) del caso. Vorrei essere me stesso, totalmente.
- Marco
Qui di seguito trovate frammenti delle risposte che ci sono arrivate, vi invitiamo a visitare gli account instagram e i blog per leggere il resto:
《Chi voglio essere?》 🌸
[…] Per rispondere alla domanda, io voglio essere esattamente quella che sono, con ogni sfumatura e volta sempre ad evolvere senza snaturarmi.
Voglio saper capire ogni lato di me, e se anche non ci riuscissi, voglio accettare ogni lato della mia persona, e soprattutto non provare vergogna (cosa che fin troppe donne e uomini spesso provano anche solo per non rispecchiare i canoni della società o perché si sentono diversi dal resto).
[…] Io credo nell’instabilità, nel disequilibrio, nell’irruzione dell’altro, dell’estraneo, del diverso
Io credo che a volte sarebbe più facile non essere eppure sono e continuo a essere
Io credo, nonostante tutto, nel mondo e forse l’unica cosa che voglio e posso essere è una finestra aperta in un pomeriggio di sole col cielo azzurro e dei fiori accanto a me. Io voglio sentirmi attraversare dall’aria fresca, dal profumo dei fiori recisi, dalla calda luce del giorno.
[…]“Chi voglio essere” non è per me di rilevante importanza in quanto non credo di sapere quali alchimie mi sono date in destino, ma una cosa importante credo sia quella di appartenere, quindi di conseguenza rispondo: della lealtà, con abile sguardo poter appartenere a questa grande bellezza dell’animo umano che ahimè forse non esiste più.
Non ci resta quindi che annunciare la domanda della settimana, che è la seguente:
Perché mi serve un nemico?
Alla prossima!
-Davide & Marco
Tanto tanto difficile avere un’identita propria e non condizionata oggi .
Mi trovo d’accordo con i commenti di Marco e Davide , essere una persona che parla se ha esperienza e non solo studio , che da solo non basta , xche’ la vita non è teoria .
E anche dare la parte migliore di me , cosa difficile xche si scivola facilmente verso il basso.
E altre cose ancora , che tengo per me stessa però !🙂
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Perché mi serve un nemico?
Senza, dovrei affrontare quello che il mio cuore riflette come uno specchio.
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