Immaginiamo la Londra degli anni ’30: un gruppo di amici scrittori, dei carnefici, delle vittime e un teschio di nome Eric. La trama di un romanzo? No, la vera storia del Detection Club.
Il Detection Club fu un circolo letterario fondato nel 1930 da un gruppo di scrittori di crime e mistery inglesi, che al contrario dei circoli più famosi, si incontrava almeno tre volte l’anno per cenare insieme e discutere della crime fiction dell’epoca, consigliandosi e confidandosi, dichiarando cosa fosse meritevole di apprezzamento e cosa invece fosse oltraggioso, il tutto davanti a un buon pasto e a numerosi bicchieri di vino.
Come tutti i club, anche il Detection Club aveva un presidente, il primo fu G.K. Chesterton. Ma lo furono anche Dorothy L. Sayers e Agatha Christie (anche se decise di condividere la carica con Lord Gorell, chiedendogli di occuparsi dei discorsi e dell’interazione con il pubblico, considerate la sua famosa timidezza e paura di esporsi). A oggi il presidente è Martin Edwards, scrittore ed esperto della Golden Age of Crime Fiction, l’età dell’oro del giallo inglese, periodo che spazia dall’inizio Novecento fino ai primi anni del 1950.
Ma come si faceva a diventare membri del Detection Club?
Lo si poteva fare soltanto su invito, e ogni aspirante membro doveva partecipare a una cerimonia di iniziazione nella quale doveva giurare fedeltà assoluta al “King’s English” (l’inglese parlato dai regnanti, l’equivalente dell’italiano della Crusca) e alle regole della Crime Fiction, poggiando una mano su Eric, il teschio mascotte del club (un teschio vero!) :
Prometti che i tuoi detective investigheranno e scopriranno i crimini presentati a loro soltanto utilizzando la loro capacità e il loro ingegno, da te conferitigli, senza fare affidamento alla Divina Provvidenza, all’intuito femminile, alla Macumba, a raggiri, coincidenze o volontà divine?
-Il Giuramento-
Alcuni dei membri del Detection Club decisero di mettere insieme le proprie penne e scrivere libri gialli nei quali avrebbero dovuto collaborare per arrivare a una, a più o a nessuna soluzione. I più famosi qui in Italia sono La strana morte dell’ammiraglio e Il paravento. L’ultimo pubblicato è The Sinking Admiral, chissà che venga tradotto in italiano!
Ogni libro scritto a più mani doveva seguire delle regole precise (scritte e non scritte) che sono parte integrante del Detection Club stesso. Penso che tutti gli amanti del giallo e della crime fiction conoscano i famosi Dieci Comandamenti scritti da Ronald Knox:
- Il colpevole dev’essere un personaggio che compare nella storia fin dalle prime pagine; il lettore non deve poter seguire nel corso della storia i pensieri del colpevole.
- Tutti gli interventi soprannaturali o paranormali sono esclusi dalla storia.
- Al massimo è consentita solo una stanza segreta o un passaggio segreto.
- Non possono essere impiegati veleni sconosciuti; inoltre non può essere impiegato uno strumento per il quale occorra una lunga spiegazione scientifica alla fine della storia.
- Non ci deve essere nessun personaggio cinese nella storia.
- Nessun evento casuale dev’essere di aiuto all’investigatore, né egli può avere un’inspiegabile intuizione che alla fine si dimostra esatta.
- L’investigatore non può essere il colpevole.
- L’investigatore non può scoprire alcun indizio che non sia istantaneamente presentato anche al lettore.
- L’amico stupido dell’investigatore, il suo “dottor Watson”, non deve nascondere alcun pensiero che gli passa per la testa: la sua intelligenza dev’essere impalpabile, al di sotto di quella del lettore medio.
- Non ci devono essere né fratelli gemelli né sosia, a meno che non siano stati presentati correttamente fin dall’inizio della storia.
Ovviamente le modalità di lavoro e d’incontro del Detection Club sono cambiate durante gli anni, e molte delle regole seguite in maniera certosina negli anni passati possono risultare datate (riuscite a fare un conteggio di quante regole, a oggi, siano state infrante?), ma di sicuro non può non far ridere il solo pensiero di bandire personaggi asiatici proprio perché troppo popolari all’epoca e pronti a rovinare le trame di tutti gli scrittori più o meno famosi.
Di sicuro, fa molto piacere immaginare le menti brillanti che, accomunate dalla passione per il giallo, decisero di riunirsi, non soltanto per le cene autofinanziate, ma anche per il bene del genere. Bene o male, il Detection Club ha fatto la storia, ha influenzato la crime story e la sua ombra, ancora oggi, si staglia sugli scrittori odierni. Non sarebbe stato il massimo poterne far parte?
-Marco
Grazie per aver raccontato tutti questi dettagli che non conoscevo , anche se alcuni piuttosto assurdi 🙂
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… io direi proprio di sì … hanno fatto e continuano a fare un qualcosa che piacerebbe davvero tanto a noi appassionati di libri gialli … grazie per questo post …
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Molto interessante!
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L’ha ribloggato su Alessandria today.
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