#ReadChristie2021 | Se morisse mio marito, Agatha e il ruolo della donna

Non ricordiamo chi, ma c’era un autore o un’autrice che invitava o meglio augurava alla gente di vivere in tempi interessanti. Be’, questi di sicuro lo sono, considerando che siamo esattamente nello stesso punto in cui eravamo lo scorso anno. Anche un’altra cosa non è cambiata: la #ReadChristie2021, challenge che continua ad accompagnarci alla scoperta o riscoperta delle storie della Regina del giallo.

La tappa di questo mese prevedeva la lettura di una storia che avesse a che fare con dei personaggi dell’alta società. Se siete dei lettori assidui di Agatha Christie sapete che, bene o male, tutti i suoi romanzi hanno in qualche modo a che fare con l’alta società. Dopo aver selezionato una rosa di titoli possibili e averli condivisi sul gruppo Telegram dedicato, gestito insieme alle @sisters.books e @istantanea_di_un_libro, abbiamo optato per Delitto in cielo, scelto da Davide nella traduzione di Grazia Maria Griffini, e Se morisse mio marito, nella traduzione di Maria Teresa Marenco,

Lord Edgware Dies, titolo della versione inglese, che negli Stati Uniti è uscita come Thirteen at Dinner, è un romanzo che ha per protagonista Hercule Poirot e fa parte della produzione degli anni d’oro di Agatha Christie. Viene pubblicato per la prima volta nel settembre del 1933 in Inghilterra, ma era stato scritto durante una campagna di scavi archeologici di alcuni colleghi di Max Mallowan, il secondo marito dell’autrice.

Come suggerisce il titolo originale, Se morisse mio marito inizia con l’omicidio di Lord Edgware, un barone sposato alla celebre Jane Wilkinson, attrice che ormai per il marito non prova più nulla. E a leggere la descrizione che di lui ci viene fatta, anche noi non saremmo così felici di averlo al nostro fianco.

Sovraccoperta della prima edizione UK di Se morisse mio marito. Notare Poirot interpretato da Charles Laughton

Nessuno ha una buona parola da spendere nei suoi confronti. L’uomo aveva dei gusti peculiari, gusti che colpiscono subito anche Hastings, impegnato in un sopralluogo nella dimora del defunto. Ma come si inserisce Poirot in questa storia di divorzio?

Semplice: durante una cena al Savoy, il nostro investigatore, accompagnato da Hastings, viene intercettato da Lady Edwgare, Jane Wilkinson, che gli chiede di convincere il marito a divorziare da lei. Poirot solitamente non si occupa di questi casi, ma si impegna lo stesso a incontrare il barone. Ecco però una sorpresa: Lord Edgware rivela di aver già accettato di divorziare dalla moglie, a cui aveva scritto delle sue intenzioni in una lettera spedita mesi prima. Poirot, incredulo, riferisce la scoperta alla sua cliente. Tutto è bene quel che finisce bene, giusto? Purtroppo no, visto che Lord Edgware viene ritrovato nel suo studio, con un coltello nella nuca.

Chi lo voleva uccidere? Possibile che sia Jane? E qual è il ruolo di Carlotta Adams in tutto questo? All’apparenza non uno dei migliori romanzi di Agatha Christie, Se morisse mio marito è l’esempio perfetto di giallo all’inglese: ci sono il cadavere di un nobile in biblioteca, una lista di indiziati al di sopra di ogni sospetto, il classico coltello macchiato di sangue e un mucchio di moventi e alibi che collimano tra loro.

Carlotta Adams è ispirata a Ruth Draper una famosa caratterista che Agatha Christie aveva avuto l’opportunità di vedere sul palco. Ne era rimasta talmente colpita che Draper aveva fornito lo spunto per un personaggio che compare nel racconto l’Arlecchino Morto, in Il misterioso Signor Quin, Aspasia Glen.

I temi centrali del romanzo sono l’identità, i diversi modi di intendere e vivere la femminilità. Si discute di cosa significhi essere una donna: è un atto performativo? Un costrutto sociale, o c’è di più?

Ruth Draper, oltre ad attrice, fu anche italianista e antifascista.

Viene esplorato il ruolo della donna all’interno della società, della propria classe sociale, del mondo del lavoro, della propria famiglia e addirittura del proprio corpo. Questi potrebbero sembrare interrogativi che poco hanno a che fare con i gialli. Ma un romanzo è sempre un romanzo, e letto attraverso una lente diversa può fornire uno spaccato di vita diverso. Se morisse mio marito, anticonformista già dal titolo, è forse tra i romanzi di Agatha Christie che più si apre a molteplici interpretazioni.

Lord Edgware, vittima che nessuno sembra compiangere, viene presentato come queer, strano. Come notava Hastings, tra le letture del barone si trovano volumi come il Casanova, ma anche studi sulle torture medievali e i libri del marchese de Sade. Più di una volta viene precisato che lui non era come gli altri uomini, e che la sua prima moglie era scappata da casa abbandonandolo. E non dimentichiamo poi la descrizione che viene fatta del maggiordomo del barone, un uomo alto, biondo, dai capelli ricci, paragonato più di una volta a un dio greco. Non stupisce che la sua bellezza venga definita troppo perfetta, quasi femminea, diabolica, sbagliata.

E poi c’è Carlotta Adams. Una donna che, così viene presentata, è al contempo troppo per bene e affabile, e che grazie al suo lavoro è priva di qualsiasi caratteristica particolare, fisica o psicologica: è fluida nel suo modo di essere e nel suo interpretare uomini e donne, senza distinzioni. Questi dettagli ovviamente non sono espliciti, ma fanno di parte di quel bagaglio culturale che oggi siamo in grado di decodificare.

Tornando a Lord Edgware, la vittima ricorda personaggi come Simon Lee ne Il Natale di Poirot e la signora Boynton ne La domatrice, esseri spregevoli dei quali nessuno sentirà la mancanza.

Il romanzo ebbe un discreto successo e, già l’anno successivo alla pubblicazione, venne adattato per il cinema, con un Hercule Poirot decisamente diverso da quello che ci immaginiamo oggi (non aveva i baffi!), interpretato da Austin Trevors. Questo film, mai doppiato in italiano, si può guardare su YouTube. Tranquilli, è un’operazione legale, visto che l’opera è ormai di dominio pubblico: potete recuperarlo qui.

Se morisse mio marito è il romanzo perfetto per chi vuole vivere una tipica avventura di Poirot (che in questo caso trova del filo da torcere, tanto da sfiorare il fallimento). Forse non tra i nostri preferiti, ma nondimeno un’ottima lettura!

La #ReadChristie2021 torna il prossimo mese, con una tappa dedicata a una storia uscita prima della Seconda guerra mondiale. Nel frattempo vi ricordiamo che il 27 marzo saremo in diretta alle ore 17 su YouTube insieme a Chiara, Laura e Sara per discutere delle nostre letture del mese!

Davide & Marco

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