La tappa del – brevissimo – mese di febbraio ci ha visti impegnati nella lettura di alcune storie di Agatha Christie in cui l’amore è una presenza importante. Scegliendo di declinare questo concetto in tutte le sue forme, abbiamo optato per due romanzi molto riusciti della produzione christiana, Addio, Miss Marple e Le due verità.
Le due verità è uno dei libri più belli che Agatha Christie abbia mai scritto, e non prevede la presenza ingombrante di Poirot o Miss Marple. L’edizione inglese venne pubblicata da Collins col titolo Ordeal by Innocence nel 1958, ma in realtà il romanzo era già pronto un anno prima, come testimonia la lettera che la Christie indirizzò a Edmund Cork, datata primo ottobre 1957. Nel documento l’autrice chiedeva conferma sulla fondatezza legale del presupposto che funge da motore narrativo della storia: la morte in prigione di Jack Argyle e la testimonianza postuma del dottor Calgary. Il romanzo arrivò in Italia già l’anno successivo, col titolo Le due verità.

Come dicevamo, la spinta iniziale che dà avvio alla storia è quella della ingiusta condanna di Jack Argyle – morto soltanto sei mesi dopo essere finito in prigione – per l’assassinio della madre adottiva, Rachel Argyle. Il dottor Calgary, a due anni dall’omicidio, scopre di poter scagionare il ragazzo e ripristinare la sua memoria, con grande turbamento della famiglia del defunto, che si trova nuovamente sotto lo scrutinio dell’opinione pubblica e della polizia. Tutti, in un modo o nell’altro, hanno un movente: Leo Argyle, il capofamiglia, già all’epoca, era innamorato della sua segretaria, Gwenda Vaughan; Kirsten Lindstrom, un’infermiera assunta dalla signora Argyle alla fine della guerra, non nutriva molte simpatie nei confronti della padrona di casa; Hester, Micky, Tina e Mary, gli altri figli adottivi, erano schiacciati dall’amore possessivo della madre e desideravano soltanto sfuggire alle sue manipolazioni emotive. A Punta del Sole tensione e sospetti serpeggiano tra i familiari. Chi ha ucciso la signora Argyle? Perché?
Quando Agatha Christie consegnò The Innocent all’editore, le arrivò una risposta con due precise richieste. La prima riguardava la lunghezza del romanzo. Troppe pagine, andava accorciato. La seconda riguardava il titolo, non andava bene. Collins fece alcune proposte alternative come Viper’s Point, A Serpent’s Tooth, The Burden of Innocence, Cat Among the Pigeons (che sarebbe poi diventato il titolo del romanzo pubblicato l’anno successivo; in italiano Macabro Quiz). Alla fine si decise per Ordeal by Innocence, un evidente richiamo al tormento degli innocenti che, molti anni dopo la presunta risoluzione dell’omicidio della signora Argyle, si ritrovano a dover soffrire di nuovo per i sospetti cui saranno sottoposti a causa dell’assassino, un membro della famiglia insospettabile.
L’amore è il grande protagonista della storia. Leo e Gwenda sono sinceramente devoti l’uno all’altra, Hester non vede l’ora di iniziare la sua nuova vita col dottor Craig, Mary guarda al marito Philip con profondo affetto, Kirsten vuole bene a tutti i figli Argyle, come nessuno mai ha saputo volergli bene e perfino Rachel, evocata esclusivamente come ricordo, pur con la sua smania di controllare il destino altrui e la sua possessività al limite del patologico, ha voluto molto bene, ha amato, i suoi figli, dal primo all’ultimo, incluso il marito. Amore romantico e amore familiare si intrecciano lungo tutto il romanzo.
Una piccola nota stonata, a una storia altrimenti perfettamente bilanciata in una via di mezzo tra detective story e «romanzo criminale», è il fatto che in alcune parti è invecchiata in modo poco lusinghiero. Riflettendo sulla natura umana e sul legame che unisce Rachel Argyle ai figli adottivi, i personaggi di Le due verità evocano teorie fantasiose sull’ereditarietà di certi tratti criminosi e l’influenza determinante che ha l’ambiente in cui si nasce sull’individuo. Spesso queste teorie vengono tirate in ballo per giustificare l’avversione di vario grado che gli Argyle più giovani, adottati e quindi non fino in fondo Argyle, provano nei confronti della madre. Un aspetto di lombrosiana memoria che nulla toglie alla lettura di questo romanzo ma che va tenuto presente.

La storia de Le due verità venne adattata più volte per il grande e per il piccolo schermo. Nel 1984 ne fu fatto un film: nel cast figurano nomi blasonati del mondo cinematografico come Donald Sutherland, Faye Dunaway e Christopher Plummer. Nel 2007, stravolgendo – ed è un eufemismo – la trama del romanzo, ne venne prodotto un episodio televisivo, facente parte della serie dedicata a Miss Marple andata in onda su ITV (con Geraldine McEwan nei panni della sagace vecchina). Infine – anche qui l’adattamento è molto libero –, nel 2018 andò in onda la miniserie televisiva della BBC, Ordeal by Innocence, una delle creature di Sarah Phelps.
È evidente che, al di là delle considerazioni legate all’«età» della storia – che si sente molto, in certi punti –, Le due verità è uno dei migliori romanzi di Agatha Christie: drammi familiari, tensione crescente, ritmo incalzante ed errori giudiziari… cosa si può volere di più?
-Davide & Marco
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