Star Wars: Gli ultimi Jedi

Dicembre è uno di quei mesi che si aspettano con trepidazione, ci sono il Natale, i regali, il cibo ma anche nuove uscite cinematografiche. In particolare, e chi come me ama Star Wars capirà, è tempo di tornare ad affrontare vecchie dispute tra Bene e Male e impugnare nuovamente la spada laser. Così sono andato al cinema, al fianco di Marco, senza troppe aspettative perché, devo dirla tutta, il settimo capitolo della saga non mi aveva poi così entusiasmato.

Ho letto numerose recensioni sull’episodio VIII e molte critiche, dalle più banali, come quelle sui Porg, a dichiarazioni melodrammatiche, sì, lasciatemelo dire, del tipo “hanno fatto morire Star Wars”. Sinceramente, a me, Gli ultimi Jedi ha convinto, eccome se lo ha fatto.

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Ritroviamo tutti i personaggi del capitolo precedente dove li avevamo lasciati. Leia, al comando di quel che resta della Resistenza, Poe Dameron e Finn inclusi, è alle prese con il Primo Ordine, mentre Rey è finalmente riuscita a entrare in contatto con il leggendario Luke Skywalker, interpretato da un vetusto Mark Hamill che non ha perso però il suo smalto. Le vicende di questo episodio ruotano tutte attorno ai tentativi dei protagonisti di annientare il Primo Ordine e fermare Kylo Ren, guidato dal Leader Supremo Snoke.

Vorrei dire così tante cose che mi è difficile ordinare i pensieri. Innanzitutto, pur presentando alcuni evidenti omaggi alla saga originale, il film ha un suo taglio e al centro della storia è palese l’intento di rompere con il passato e dare spazio a qualcosa di nuovo. E sinceramente questa cosa l’ho apprezzata, e anche tanto. Avevo paura che tutto finisse di nuovo in una copia sputata dei vecchi film, che io adoro, per inciso, nel tentativo di accontentare la malinconia nostalgica di qualche fan di vecchia data (tra i quali mi piace annoverarmi anche se non sono della primissima guardia). Per fortuna non è stato così. E a chi critica questa nuova pellicola urlando alla morte di Guerre Stellari, be’, mi pare che di onanismo nostalgico ce ne sia già a sufficienza in giro, e lo dico con tutto il rispetto possibile. Star Wars sta cambiando, com’è giusto che sia.

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Gli elementi che sono stati introdotti sono coerenti e rispettosi di ciò che li ha preceduti. Ci sono numerosi momenti comici, ma non sono troppi e, a mio parere, si incastrano perfettamente nella trama senza mai diventare pesanti. Così come succede con la presenza dei Porg, i nuovi alieni, molto meno Disney di quanto lo siano mai stati gli Ewok, se proprio vogliamo dirla tutta. E a chi dice che sono stati inseriti soltanto per una mossa di marketing chiedo, Star Wars non è forse sempre stata una grande mossa di marketing? Cosa che peraltro non mi ha mai privato del piacere che provo quando mi faccio una bella maratona.

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Se dovessi scegliere un personaggio che più di tutti mi ha colpito, sarebbe senza dubbio Kylo Ren. Sì, lo so, in tanti lo detestano perché in confronto a Darth Vader sembra quasi, e dico quasi, una “principessa Disney” ma, d’altronde, mica potevano creare un altro Vader. Sarebbe stato ripetitivo e dannoso. Kylo Ren è un personaggio interessante, con un’evoluzione sorprendente e per nulla scontata, mi basta questo per amarlo ed è stata la scelta migliore che si potesse fare per dare un taglio netto al passato, creare qualcosa che nella nostra amata galassia non avevamo visto prima.

Certo, ci sono anche scene che non mi hanno convinto troppo, tipo quella del pianeta Cantonica, ecco. Ma in qualche modo anche quei momenti si sposavano abbastanza coerentemente con il resto della trama.

Insomma, è un film che mi ha entusiasmato e mi ha fatto provare un sincero piacere nel tornare nel mondo creato da George Lucas. Un mondo dove il confine tra il Bene e il Male si fa sempre più sottile, una galassia che non sembra più tanto lontana lontana.

-Davide

 

4 pensieri su “Star Wars: Gli ultimi Jedi

  1. bella recensione, che sottolineo praticamente in toto… se ti va di leggerla ti rimando alla mia…
    due cose sottoscrivo in particolare di ciò che hai mezionato: la questione marketing e il richiamo all’ironia…
    innanzitutto, come ben hai rimarcato, star wars è marketing dal 1977…
    anzi è IL marketing al cinema, per eccellenza…
    poi quelli che criticano l’ironia probabilmente si dimenticano di quanta ironia c’è in episodio IV… con due personaggi studiati solo per fare ironia r2-d2 e c-3po (soprattutto quest’ultimo)… quelli che parlano di Marvelizzazione di star wars o non ricordano bene i primi episodi o sono troppo infognati con la Marvel, che sicuramente in questi anni ha dato un suo taglio al genere cinecomic, ma da qui a dire che star wars si sta marvelizzando ce ne passa…

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  2. Concordo con te, hai centrato il punto. Questo film è un capitolo che mi ha emozionato e stupito. A differenza di altri, non mi sono “indignato” e non ho visto il funerale di Star Wars ma un nuovo inizio, con un ideale passaggio di testimone (già iniziato del precedente capitolo) tra vecchia guardia e nuova guardia.
    In un certo senso Luke quando parla della sua leggenda che non corrisponde più a lui, sembra quasi parlare al pubblico e, forse, a quei fan che possono essere più scettici. Dopotutto lo dice lui stesso: “questa storia non andrà come tu pensi”.
    Confido in un grande IX capitolo, sperando che non si torni troppo indietro. Spero di trovarci un Kylo (e sono d’accordo con il fatto che sia un personaggio riuscito), sempre con i suoi limiti ma un pelino più “badass” perché va bene essere agli inizi ma essere presi per i fondelli dall’inutilità fatta persona (Hux) è troppo anche per lui.

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