Guy Fawkes Day: un giorno nella letteratura

Pochi giorni fa, il 5 novembre per l’esattezza, nel Regno Unito, si è celebrata una festività importante, il Guy Fawkes Day. Questa data nasce come una sorta di promemoria della disfatta dei cospiratori della cosiddetta congiura delle polveri (Gunpowder plot). Tra i quali troviamo, per l’appunto, Guy Fawkes. Ma chi erano questi cospiratori e che cosa volevano?

I cospiratori erano un gruppo di cattolici della chiesa di Roma che desideravano maggior riconoscimento da parte del sovrano britannico dell’epoca (1605), re Giacomo I. Infatti, dal 1534, con lo scisma dalla chiesa di Roma fortemente voluto da Enrico VIII, il re d’Inghilterra era anche a capo della chiesa anglicana, che non vedeva certo di buon occhio i cattolici. Così Robert Catesby organizza un vero e proprio attentato, con l’intenzione di far saltare in aria il Parlamento e con esso Giacomo I, nella speranza di far salire al trono un re cattolico o perlomeno di volgere il clima politico in favore del cattolicesimo. L’idea era quella di usare dell’esplosivo accuratamente posizionato in una delle cantine sotto il Parlamento. Ma Lord Monteagle, uno dei membri della House of Lords, venne informato, tramite un messaggio anonimo (ancora oggi non si sa per certo di chi fosse la mano che ha vergato quella lettera), della cospirazione. In seguito a un simile ammonimento Monteagle riferì tutto agli altri membri della camera che decisero di intervenire solo all’ultimo istante per rendere conclamato l’attentato e non insospettire il gruppo di terroristi. I cospiratori venuti a sapere a loro volta che i loro piani erano stati rivelati, posero a guardia della cantina con l’esplosivo Guy Fawkes. E fu lì, il giorno in cui ci sarebbe dovuto essere l’attentato, che venne arrestato e imprigionato.

Guy Fawkes rese noti i nomi dei suoi complici e fu condannato a una punizione molto in voga all’epoca, la morte per squartamento, ma prima di poter essere giustiziato cadde a terra e si ruppe il collo, beffando in qualche modo i suoi persecutori. Il corpo venne lo stesso sottoposto alla punizione, anche se, ovviamente,  non ci fu reazione, quasi fosse un pupazzo (da qui una delle tradizioni di questa festa).

Tradizionalmente, il 5 novembre, i bambini escono dalle loro case, chiedono un penny per Guy ai passanti e sfilano con pupazzi fatti in casa, vere e proprie effigi di Guy Fawkes, che vengono poi bruciate nei falò. Ma ci sono anche cortei, parate e fuochi d’artificio, questi ultimi in particolare rappresentano gli esplosivi mai utilizzati dei cospiratori. È un’occasione di giubilo, per celebrare il trionfo del re sui cattolici e per le strade risuona una vecchia filastrocca che è giunta fino a noi:

Remember, remember, the fifth of November
Gunpowder treason and plot
We see no reason
Why Gunpowder treason
Should ever be forgot….

Ma Guy Fawkes è vissuto e continua a vivere anche nella letteratura. Nella poesia In Quintum Novembris, troviamo un giovane John Milton alle prese con quelle che saranno le fondamenta de Il Paradiso perduto. Nella poesia, Satana e il Papa cospirano per destituire il monarca britannico. È facile cogliere la citazione a Guy Fawkes.

TS Eliot, nel 1925, scrive la poesia Gli uomini vuoti, accompagnata da due epigrafi intitolate Mistah Kurtz – morì e Un penny per il vecchio Guy, omaggiando così la tradizione inglese della congiura delle polveri e lo scrittore di Cuore di tenebra, Joseph Conrad. Nella poesia l’umanità della terra desolata viene paragonata ai pupazzi di Guy Fawkes, con la testa piena di paglia e le voci secche.

Siamo gli uomini vuoti
Siamo gli uomini impagliati
Che appoggiano l’un l’altro
La testa piena di paglia. Ahimè!
Le nostre voci secche, quando noi
Insieme mormoriamo
Sono quiete e senza senso
Come vento nell’erba rinsecchita
O come zampe di topo sopra vetri infranti
Nella nostra arida cantina

Se invece siete interessanti all’apparato puramente storico della vicenda, uno dei libri riguardanti la storia di Guy Fawkes (e ne esistono molti) più interessanti e completi dal punto di vista narrativo è l’opera di Antonia Fraser, La congiura delle polveri (anche se temo che ormai sia fuori catalogo).

Ma non è finita qui. Per quanto riguarda tempi decisamente moderni potremmo fare una citazione in particolare, un omaggio che al pubblico italiano sarà quasi sfuggito. In Harry Potter, la saga del celebre maghetto ideato dalla penna di J.K. Rowling, noi tutti conosciamo la simpatica fenice Fanny, che ispira il nome dell’Ordine della fenice. Ebbene, nel testo originale il nome dell’esotico uccello è Fawkes proprio in onore del cospiratore del 1605. Il che testimonia quanto ancora oggi sia importante per la cultura inglese la tradizione.

A questo punto non resta che accendere un bel falò e, mi raccomando, l’anno prossimo non dimenticate il 5 novembre!

-Davide

 

10 pensieri su “Guy Fawkes Day: un giorno nella letteratura

  1. finalmente un post di qualità su WP
    molto bravo

    sono stato alla Tower a Londra e ho visto dove è stato torturato
    (e ho scoperto che sono molto meno di quanto pensassi coloro che hanno subito la tortura là dentro)

    L’unica che si potrebbe aggiungere al post è che Re Giacomo lo fece chiamare prima della tortura per chiedergli i motivi del suo gesto….. vabbe il sega che è in me non riesce a tacere

    Piace a 1 persona

    1. Grazie mille, sono contento che ti sia piaciuto!
      Uh, dev’essere stato stupendo, sono stato a Londra ma non ho visitato la Tower, non c’è stato il tempo, ahimè.
      No, ma fai benissimo a precisare, grazie per le informazioni!

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  2. Qui a Londra il significato della congiura delle polveri se lo sono quasi dimenticato (l’ho dovuto spiegare io alla mia coinquilina, che vive in Inghilterra da otto anni!). Però i fuochi d’artificio li fanno davvero in ogni quartiere, in alcuni con annesso fantoccio da bruciare.

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  3. TrePersone@Caso

    Ammetto che mi sono appassionata a questa vicenda con il film “V per Vendetta” di cui mi sono assolutamente innamorata. Ti faccio i miei complimenti per il post, mi piace come scrivi, è stato scorrevole e ho ricavato un po’ di informazioni di cui non ero al corrente.

    Piace a 1 persona

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