Ormai l’estate è già iniziata da un po’ ma per chi, come me, non avesse ancora avuto la fortuna di partire in vacanza e andare da qualche parte, o per chi non potrà proprio, ecco qualche consiglio di lettura (testi più o meno recenti e di generi piuttosto diversificati) per sopravvivere all’afa e viaggiare almeno con la mente.
#1: Prima di Stranger Things
Ho sempre pensato che gli horror, sia che si tratti di film o di libri, avessero un che di estivo, sarà forse per i brividi che aiutano a combattere il caldo. Così non posso fare a meno di consigliare uno dei canoni della letteratura del genere, It. Questo grosso tomo (sono più di mille pagine) vi trasporterà in uno dei capolavori, e personalmente il mio libro preferito, di Stephen King. Tanto più che manca pochissimo all’uscita del nuovo adattamento cinematografico di Andrés Muschietti. E allora che aspettate? Prendete il primo volo per Derry!
#2: E se invece…
Se volete invece qualcosa che vi faccia sorridere non potete non leggere Lo schiavista di Paul Beatty, edito da Fazi. A mio parere uno dei romanzi più brillanti della letteratura americana degli ultimi tempi, vincitore del Man Booker Prize 2016, racconta di tematiche controverse come il razzismo con ironia e con una prosa sagace. Si potrebbe parlare a buon diritto di un romanzo satirico sulla vita urbana nella periferia di Los Angeles. È una storia che vi farà ridere e pensare. Quale migliore combinazione?
#3: Cosa vuol dire Amare?
Siccome qualche bella graphic novel non fa mai male e visto che hanno tutta la dignità letteraria di un buon libro vi consiglio con piacere La terra dei figli di Gipi. Ve ne parlo già qui sul blog, quindi non ne faccio un poema ma se volete leggere qualcosa di distopico lasciatevi sorprendere da questo gioiellino.
#4: Scrivo perché…
Voliamo in Francia. Lasciatevi conquistare dalla solo apparente semplicità dello stile di Annie Ernaux e dall’asciuttezza e cruda realtà della sua prosa con L’altra figlia, edito da L’orma editore. Si tratta di una lunga lettera che l’autrice scrive alla sorella, raccontando anche il rapporto conflittuale e complicato che Annie ha con la sua famiglia. Una lettura che vi terrà incollati fino all’ultima pagina. Vi consiglierei anche Memoria di ragazza ma non ho ancora avuto l’opportunità di leggerlo. Sarà per un’altra volta!
#5: C’era una volta…
Un genere spesso poco esplorato è quello delle biografie. In particolare desidero farvi presente l’autobiografia di Agatha Christie, intitolata semplicemente La mia vita, edita per Mondadori. Della celebre giallista conosciamo più o meno tutti le avventure di Hercule Poirot e di Miss Marple, ma forse non conosciamo tanto il personaggio. Si tratta di un volume ricco di particolari, che tocca le due guerre mondiali ed esplica il rapporto della Christie con i suoi familiari e il pubblico dei lettori. Leggendolo pare di sentire parlare l’autrice stessa e viene naturale affrontare questo libro con una lettura ad alta voce. Mi ha lasciato un’ottima impressione, consigliatissimo!
#6: Cronaca di un dolore
Un’altra graphic novel che ho amato tantissimo è stata Frantumi, edito da Bao. Anche in questo caso ne ho parlato già qui sul blog. È una storia sul dolore e sulla capacità di affrontarlo, è facile immedesimarcisi, e i disegni sono stupendi. Ha un posto speciale nel mio cuore.
#7: “Sì, certo, se domani fa bel tempo”
Non dimentichiamoci dei classici! Una delle mie scrittrici preferite in assoluto è Virginia Woolf e mi viene facile consigliare Gita al faro, edito nella versione Einaudi. La prosa della Woolf non è sempre di facile lettura, i periodi sono lunghi e a volte è facile perdersi un pezzo per strada, ma, dopo un’attenta lettura, non si può che rimanerne affascinati. Nel romanzo c’è un’atmosfera di leggerezza e al contempo di greve attesa alimentata dall’incertezza: riusciremo a visitare il faro o no? Uno dei romanzi più belli che Virginia (permettetemi di chiamarla per nome, mi ha tenuto compagnia per molto tempo) abbia mai scritto.
#8: Gin Fizz
Lessi proprio in estate la raccolta di racconti di David Foster Wallace, La ragazza dai capelli strani, edito minimum fax. Al lettore, affrontare questi racconti può sembrare difficile, in un primo momento, ma non è così. Dopo poche pagine si rimane catturati dalla scrittura di Wallace e non si riesce più a liberarsene. Non hanno una struttura tradizionale, molti non a caso associano l’autore al postmodernismo, e parlano dell’America degli anni ’80 nelle sue complessità e contraddizioni.
#9: “Un frigo enorme pieno di provviste […]”
E d’estate ho fatto la mia prima conoscenza anche con Banana Yoshimoto. Kitchen è un romanzo dotato di una leggerezza e delicatezza tutte uniche, nonostante le tematiche trattate. Sì, perché si parla di morte, solitudine e transessualità. Il tutto affrontato con molta naturalezza in uno stile che è semplice solo in superficie.
#10: “Si dà il caso che io sia qui”
La gioia di scrivere di Wislawa Szymborska, edito da Adelphi, è una raccolta di poesie del celebre Premio Nobel. Le tematiche sono le più disparate, si parla di amore, morte e quotidianità. E la scrittura di Wislawa si traduce proprio nella poesia del quotidiano e della semplicità, dotata di una banalità che è solamente ingannevole. Un libro da tenere sempre sul comodino.
-Davide
Condivido molti punti di questa lista!
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Hai dato dei consigli interessanti! Mi piacerebbe in particolare leggere “It” (mi spaventa un po’ la mole, ma prima o poi lo acquisterò) e “La ragazza dai capelli strani”, da quando ho visto il film “The Lobster”, che ho sentito essersi ispirato ai lavori di Wallace 🙂
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It è un libro stupendo, è massiccio ma non è una difficile lettura, scivola che è un piacere! The Lobster è uno dei film che più ho preferito tra quelli candidati agli Oscar, e sì, per certi versi ricorda molto David Foster Wallace. Non sapevo fosse ispirato ai suoi libri!
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Allora sono ancora più convinta della lettura di “It”! 🙂 Per quanto riguarda “The lobster”, film che è piaciuto parecchio anche a me ed è stato abbastanza disturbante, avevo letto che ci potrebbero essere riferimenti al saggio “Considera l’aragosta”!
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Ottimi consigli! Prima o poi dovrò affrontare uno dei miei principali traumi dell’infanzia, It! E “prima” sarebbe meglio che “poi”, dato che vorrei andare a vedere il remake quando uscirà. E, si sa, vedere il film e dopo leggere il libro, è un’esperienza controproducente.
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It è un bel tomo, ma è una lettura di cui non ti pentirai. Sono sicuro che il film sarà molto diverso, perciò leggilo quando te la senti, affrontare un libro controvoglia non è mai la soluzione, almeno a mio avviso.
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Sono pienamente d’accordo, si rischia di rovinarsi l’esperienza di lettura. Però credo di essere pronta ad affrontare quella paura (il film, da piccola, mi aveva spaventata a morte!). Intanto lo metto in lista 😉 Grazie del consiglio!
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